“Quattro jihadisti erano asserragliati in una casa e sparavano come pazzi. Il mio amico Shorsh è riuscito ad avvicinarsi, sotto un fuoco d’inferno per lanciare dentro una bomba a mano”
…racconta Miran Nawzad Anwar, 25 anni, cecchino. “Dopo l’esplosione della granata Shorsh è entrato pensando che fossero tutti morti, ma uno era ancora vivo. Anche se ferito e si è fatto saltare in aria uccidendo il mio amico” spiega il giovane combattente curdo, che ha partecipato alla battaglia del 3 maggio