Ogni giorno quasi 2 milioni di persone – almeno la metà degli abitanti della Capital Federal – si spostano e percorrono i 100 km del SUBTE, la linea sotterranea di trasporto della megalopoli argentina.
Due milioni di anime, di respiri. Due milioni di storie. Due milioni di persone che come una ninna nanna intersecano le loro presenze l’un l’altra senza mai scontrarsi, in una frazione di mondo dove il tempo sembra sospeso, appena il tempo del tragitto.
Un momento, un attimo di un mondo dove il frastuono del SUBTE non riesce a soffocare il silenzio dei pensieri dei suoi viaggiatori, ognuno perso e immerso nella propria routine, come può essere un viaggio in metropolitana.